venerdì 8 aprile 2016

Il sistema elettorale bara ! Il potere assoluto a deboli maggioranze

A tali riforme va collegato direttamente il nuovo sistema elettorale, in quanto esso ha precisi effetti sulla composizione di fondamentali organi costituzionali, quali la camera dei deputati, la cui modifica assume un ruolo centrale con questa riforma.
Si riatta infatti di un sistema che tende ad attribuire ad un unico partito la vittoria elettorale e il governo del paese. Viene infatti proposto un sistema che premia un unico partito quando questo riesce a prevalere, anche solo relativamente, addirittura non contemplando e abolendo le coalizioni. Tratto caratteristico di questo sistema è il fatto che se non solo partito supera la soglia del 40% esso avrà subito un premio di maggioranza che gli consentirà di avere la maggioranza assoluta nel parlamento, ovvero il 54% dei seggi.
Se nessuna lista raggiungerà il 40%, si svolgerà un ballottaggio tra le prime due liste, che potrebbero avere ottenuto in prima battuta percentuali anche inferiori al 25%; quella che prevale si aggiudicherà comunque il premio di maggioranza come sopra indicato, e potrà governare con percentuali di voto molto risicate e quindi con una rappresentatività minima dell’elettorato. Se poi il numero dei votanti, come sta accadendo ultimamente, diminuirà ulteriormente, allora avremo veramente dei governi in balia alle minoranze elettorali che sapranno organizzare il proprio voto.
C’è una soglia di sbarramento al 3% per cui il partito che su base nazionale non prenderà quella percentuale sarà del tutto escluso. I parlamentari saranno nominati dai partiti, che presenteranno delle liste bloccate, con il capolista automaticamente eletto se scatta il seggio.

Così saranno sempre eletti gli uomini di fiducia del Segretario, che esprime anche esso una parte sola del partito.

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