Il
procedimento legislativo verrà del tutto stravolto perché non si faranno più
leggi bicamerali, ma il senato potrà soltanto proporre modifiche per alcuni
tipi di leggi, sulle quali in ogni caso si pronunzierà definitivamente la Camera
dei deputati.
Il giudizio di costituzionalità sulle leggi
elettorali è riconosciuto a un terzo dei senatori e a un quarto dei deputati, i
quali potranno chiedere di sottoporre alla Corte Costituzionale le leggi
elettorali, addirittura prima della loro promulgazione. Questo sarà in effetti
un fatto problematico, in quanto non sono molto chiare le procedure che si
applicheranno a tale giudizio preventivo. E inoltre, a meno che una legge non
violi palesemente un dettato costituzionale, risulta assai difficile valutarne,
in astratto e prima della sua entrata in vigore, il funzionamento e i problemi
interpretativi e di attuazione che essa porrà. L’attuale sistema valuta le
leggi quando sono operative, e non precedentemente. Questa novità potrebbe
essere utilizzata in modo politico per bloccare leggi che sono invise alla
maggioranza dei deputati, che non sarà necessariamente rappresentativa della
maggioranza degli elettori, come si dirà più avanti.
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